, slaccio il pareo e ti denudo, mi tuffo sul tuo ventre, gioco con la lingua sull'ombelico tu mi dici che ti faccio il solletico, poi scendo ancora, sono sul tuo monte di venere e mai dea fu più brava nel disegnare tale parte del corpo di donna

Silenziosamente andammo alla scrivania e accendemmo il computer, eravamo molto eccitate dalla cosa, e una volta aperto Google cercammo “video sesso”, "video porno”

. "E' la prima volta che mi lecca una donna... fammi godere, Vicky, ne ho voglia!"

..

Che scarpe hai su? Non importa, nella mia fantasia sono sandali alti con tacco 12

. Lui ha fatto un passetto avanti. Aveva una mano in tasca; ho intuito che si stava toccando. L'ho guardato negli occhi e mi sono passata la punta della lingua sulle labbra

Lasciai che le mie dita corressero libere sul clitoride, sulle labbra dischiuse, umide, nella vagina ricca d’umori... mi masturbavo e le gambe tremavano, mentre il piacere saliva come grandi ondate liquide e calde.

Gli rimprovero di non avermi detto la verità e lui con un sorriso mi risponde che se lo avesse fatto non lo avrei mai incontrato. Devo ammettere che ha ragione

Con la coda dell’occhio vidi delle ombre passeggiare lungo la spiaggia, non so se ci videro, ma non mi importava. Scostai la sua mano, volevo ricambiargli il favore e scivolai sul suo corpo arrivando ad accogliere tra i miei seni il suo uccello

voglio farlo in mezzo al mare, così, appesa ad una tavola di surf. "che bel culo che hai" mi dice e continua a baciarmi, gli dico, quasi implorandolo: "infilamelo".

Occhi su occhi, le nostre menti connesse l'una all’altra mentre le sue dita iniziarono a esplorarmi. Un dito era entrato fra le mie labbra e ora spingeva , facendo accelerare i battiti

Mi faccio dondolare come il vento dondola un’altalena, lui mi prende intrecciando le sapienti mani sul mio corpo scivolando tra le curve proibite donandomi ancora un brivido.

Era da tanto tempo che non andavo al cinema con

perdo il contatto con la realtà, esiste solo lui ed io, la sua lingua che continua a leccarmi, si sofferma sul perineo, oddiooooo …. la cosa mi fa impazzire

io non resisto nel farti eccitare, mi piaci troppo stasera ho troppa voglia di te ma non devo cedere, devi essere tu a PRENDERMI

ad un tratto gli faccio: “Ma è vero che …?” e lui: “vero cosa?”, e io “..che …”, aveva capito perfettamente cosa volessi dire e si divertiva a fare finta di no.

Ormai fermarsi sarebbe stato impossibile e comunque nessuno dei due avrebbe voluto farlo. Sentivo la gonna tesa continuare a salire lentamente scoprendomi ormai in parte i glutei, e le sue mani cercare sempre più pelle; le percepivo passare vicinissime al mio intimo ormai bagnato e caldo

E’ sudato gli porgo una salviettina umidificata e gliela passo in faccia. Mi dice “pulizziami che è ghiri a travagghiari”.

Rompemmo il ghiaccio nel bar della stazione con aperitivo e patatine e ci dirigemmo all’hotel. Ci capivamo al volo, meglio così.

Sono una donna lombarda ,bionda e con un fisico

Scruto i tuoi occhi..per cercare di capire, ma il tuo sguardo è indecifrabile. Resti per un tempo che mi sembra eterno nudo sopra me. Senza profferire una parola continui a fissarmi in un modo che mi raggela il sangue .

L'auto divorava la strada incurante degli autovelox, avevo voglia di arrivare subito, magari prima di pranzo così avrei cercato di fare colazione assieme

Mi allarga piano le pieghe e ci guarda dentro come fanno i bambini con le tane dei grilli. Uguale. Dimmelo tu cosa si vede. Io al massimo posso dirti cosa si sente.

Non so quanto tempo è trascorso. Comincio anche a essere un po’ stanca in quella posizione a gambe e braccia divaricate… Mentre l’Immenso mi libera dai moschettoni e mi libera le braccia “Ora prepariamo la schiava per l’altalena quelli del maxi dildo avanti” ... hanno mollato le corde e con tutto il mio peso mi siedo di colpo sul dildo, lo sfintere cede ....

Mi allargò le cosce e mi sollevò una gamba. Si posizionò a cavalcioni tra di esse, in modo che la sua figa fosse a contatto con la mia e iniziò a strusciarsi. In breve iniziai a strusciarmi anche io. Ci guardavamo negli occhi mentre gemevamo. Le mie mani a stringere le sue tette, le sue mani sulle mie enormi tette.

Questa è la nostra Isola" mi dice "e quando sei qui con me sei la mia regina. Qui sei libera di esprimere le tue fantasie, le tue voglie, i tuoi desideri, senza che nessuno ti giudichi

E' un attimo: finalmente lo sento farsi largo in me spostando il tessuto e divaricandomi dolcemente per entrare. Sono già un lago senza che lui si sia ancora mosso.

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